Sovere piange Mario Carrara, 84 anni, sindaco per 19 anni. Mario Carrara è deceduto nella serata di sabato all’hospice di Pisogne, dove si trovava da poche ore, dopo che da qualche settimana le sue condizioni di salute erano peggiorate. Carrara ha ricoperto il ruolo di sindaco per quattro mandati, dal 1980 al 1999, dopo essere stato in consiglio comunale già dal 1964 e per dieci anni vicesindaco e a Sovere è ancora ricordato da tutti con affetto e stima e non solo per i tanti anni in cui ha guidato il Comune. Originario del paese, diplomato perito all’Esperia di Bergamo, vivendo al Patronato San Vincenzo e la sua famiglia non era benestante, ma era riuscito a studiare lì perché grazie ai suoi eccellenti risultati ha sempre ottenuto borse di studio. Subito dopo il diploma aveva iniziato a lavorare all’Italsider (oggi Lucchini), tra Lovere e Castro («insegnando ai ragazzi dell’apprendistato, poi come capo reparto delle manutenzioni»), dove era rimasto sino alla pensione. La passione per l’insegnamento l’aveva portato a fare lezioni di matematica a tantissimi ragazzi di Sovere, praticamente la metà dei ragazzi del paese e l’aveva sempre fatto per passione, senza chiedere nulla. Accanto all’impegno da sindaco, era attivo in parrocchia (come catechista e presidente dell’Azione cattolica, ma anche come membro del Consiglio per gli Affari economici) e in un tanti ambiti della vita associativa del paese: fu presidente della Banda, della società sportiva e delle Acli e nel consiglio direttivo della Casa di riposo. Mario carrara ha lasciato la moglie Battistina (anche lei, da tanti anni, impegnata nel sociale, anche per la Caritas e il Patronato San Vincenzo di Bergamo), i figli Luca con Monica, Alessandro con Tiziana e Franz, oltre a diversi nipoti. La camera ardente è allestita nella sala Padre Pio, sotto il sagrato della chiesa parrocchiale di Sovere e oggi (lunedì) alle 18.00 la veglia funebre e domani, martedì 11 febbraio, alle 14,30 le esequie.