Home Page La ConcarenaLa Regia di RadioValleGli studi di Tele BoarioLa Valle Camonica

L'arte
La via Crucis di Cerveno

Tra le manifestazioni devozionali che hanno avuto più successo e che sono state in grado di resistere nel tempo all'evoluzione della religiosità, si può collocare la Via Crucis.
La rappresentazione drammatica, sostenuta da un linguaggio tipicamente teatrale, degli episodi principali della Passione di Cristo, ha attraversato indenne, nella forma quantomeno, i secoli che ci separano dalla sua «invenzione» ufficiale ad opera dei Francescani nel XIV secolo. Indagare le ragioni di questo fenomeno ci porterebbe lontano, ma alcuni elementi di base di questa ricerca sono utili alla comprensione di un evento «particolare» come la Via Crucis di Cerveno.
Le particolarità sono molteplici, a partire dal fatto che a Cerveno esistono due Vie Crucis. La prima, eccezionale monumento artistico del XVIII secolo (1752-1783), è ospitata nelle cappelle del santuario. I gruppi statuari realizzati da Beniamino Simoni e dalla bottega dei Fantoni, sono stati oggetto di studi e di pubblicazioni numerose, tanto da esimerci dall'esprimere ulteriori giudizi se non l'invito ad una visita approfondita.
La seconda, la «Santa Crus», ed è una manifestazione popolare ricca di segni e di sfumature, che sintetizza la tradizione religiosa «ufficiale» con una drammaturgia laica in un insieme apparentemente contraddittorio ma affascinante.
La nascita della Santa Crus risale agli inizi del 1800, ma le origini sono incerte sia nella data che nei modi. Di certo si può valutare che si configurò, fin dall'inizio, come una manifestazione a suo modo autonoma del controllo ecclesiastico, anzi, per certi versi, si possono intravedere motivi d’opposizione alle celebrazioni religiose ufficiali. Quasi a dire: «Nel santuario c'è la Via Crucis della Chiesa, e per le strade la nostra». A dimostrarlo c'è l'evidente libera interpretazione delle stazioni che ha caratterizzato la Santa Crus fino all'ultima edizione; il ricco uso di «segni», a metà tra il magico e il religioso, che i figuranti portano nella processione (una sorta di contaminazione tra l'ortodossia e la letteratura religiosa cosiddetta «apocrifa»); e il fatto che la delegazione ecclesiale sia invitata a partecipare, come un ospite necessario alla messa in scena. Inoltre, la celebrazione non ha luogo, come sarebbe prevedibile, durante la Settimana Santa, prima della Pasqua, ma nel mese di maggio. Quest’altro particolare rimanda inequivocabilmente alle feste pagane della primavera, legate al risveglio della natura e alla necessità di propiziarsi il buon esito dei raccolti. Si può quindi dire che così come alcune manifestazioni particolarmente «spettacolari» della devozione cristiana sono derivate, mantenendone la drammaticità e l'emotività, da più antiche tradizioni pagane, di culti preesistenti; allo stesso modo, il misticismo animista dal quale, in parte, derivano, si è, in situazioni determinate, riappropriato delle stesse, mantenendo intatto il colore originario, presente nell'immaginario collettivo. La «Santa Crus» di Cerveno ha la peculiarità di offrire questi sapori diversi con una disarmante semplicità, consentendo alle emozioni di venire a galla «ripulite» da interpretazioni eccessivamente codificanti. L'invito ad osservare, liberandosi da schemi troppo facili da adottare, allontana il pericolo di cadere nella riscoperta del «buon selvaggio», ed al tempo stesso aiuta a godere di una manifestazione ancora (in questi tempi di comunicazione totalizzante ed omologata) ricca di suggestione e di fascino. La Santa Crus ha luogo in maggio, ogni dieci anni, nel territorio del Comune di Cerveno


I Comuni della Valle Camonica
Territorio e Ambiente: la valle, il lago ed i suoi monti ...
Itinerari montani, rifugi, escursioni, come e dove si fanno ?
Panorami: affacciati ad una finestra virtuale sulla valle, il lago ed l'alto sebino

La Via Crucis di Cerveno, una drammatica manifestazione che restiste nel tempo e nel cuore
Museo di Ossimo Ieri, oggetti che raccontano testimonianze ...
Museo preistorico, virtuale dell'arte rupestre camuna
Arkeopark per viaggiare nel tempo e rivivere la preistoria
I Galber: gruppo folkloristico culturale di Monno
Proverbi: sono la sapienza dell'uomo. ma non tutti sono lezioni di saviezza
Ricette Camune: la cucina verace della Valle Camonica