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Museo Virtuale dell'Arte Rupestre Camuna
Arte e cultura camuna: Periodo Proto-Camuno

Crape - Roccia 6: grande figura di alce colpito da dardo

La "storia" della presenza umana in Valcamonica inizia intorno al 10.000 AC, quando gruppi di cacciatori epipaleolitici penetrano anche in questa Valle, resa libera dal graduale scioglimento dei ghiacciai, conseguente ai cambiamenti climatici del quaternario: presenze umane sono documentate nelle Alpi già 130.000 anni fa quando gruppi di cacciatori acheuliani frequentarono le Alpi francesi lasciandovi chiari segni di punti di sosta; penetrazioni organizzate e finalizzate al reperimento delle specifiche risorse locali (orso speleo, stambecco, camoscio ecc..) sono documentate a partire dal 100.000 AC circa quando gruppi nomadi musteriani di cacciatori si avventurarono nelle quote alte alpine, gruppi che verosimilmente si spostavano più in basso durante i periodi freddi.
L'inizio di una penetrazione continua ed organizzata da parte dell'uomo nelle vallate alpine, avviene comunque intorno all'VIII-VII millennio AC: un clima più caldo porta a mutamenti nell'ambiente; diradano o si spostano più a Nord i grandi animali mentre specie di più piccole dimensioni invadono le vallate lasciate progressivamente libere dai ghiacciai in riduzione.
È in questo contesto che anche la presenza umana in Valcamonica si fa più costante: ne sono testimonianza alcuni siti (bivacchi con resti di macellazione, strumenti) e soprattutto le prime istoriazioni sulle rocce, incisioni che ancora attingono al repertorio figurativo dell'arte paleolitica, incentrata sulla raffigurazione dei grandi animali. Ricostruzione: una scena di caccia con cacciatori epipaleolitici
Per dimensioni e caratteristiche le figurazioni di questa fase si staccano completamente da quelle successive: riprendono animali, alcuni dei quali estinti attualmente in zona, come l'alce, disegnati spesso in grandi dimensioni e nella sola linea di contorno, colpiti da dardi o nell'atto della corsa; sono figure che nella evidente realisticità stilistica, indicano l'animale come fonte ancora unica di ispirazione. Interessante è notare come l'artista volesse, nella raffigurazione, rappresentare proprio "quell'animale", i suoi particolari anatomici, le sue fattezze, non genericamente "un animale" simbolo dell'intera specie.
Stilisticamente e come contenuti queste figure camune sono simili ad altre, coeve, ritrovate in molte zone dell'Europa: in Austria (Totes Gebirge), Portogallo (fiume Tago), Spagna (Galizia), Scandinavia e URSS. La presenza umana resta comunque sporadica e saltuaria per circa 2 millenni, ancora pesantemente condizionata dal clima e dall'ambiente.

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