Museo
Virtuale dell'Arte Rupestre Camuna
Arte e cultura
camuna: Periodo IIIA
Per comprendere le
motivazioni dei cambiamenti intervenuti alla fine del IV millennio AC
nell'iconografia rupestre camuna, bisogna ancora una volta guardare all'intero
quadro europeo. Questo è un momento di estrema instabilità per tutta l'Europa:
profondi mutamenti intervengono a partire dalle regioni del Sud Est del
continente, trasformazioni che portarono nel giro di alcuni decenni al
definirsi di una "cultura proto-indoeuropea", ed al propagarsi di innovazioni
tecnologiche. Questi fenomeni ebbero un' iniziale matrice in gruppi semi-nomadi
caucasici in possesso di una serie di acquisizioni (non elaborate direttamente
da loro) tra cui le conoscenze base della metallurgia ed una struttura
sociale rigidamente gerarchica e guerriera.
Ancora non sono chiare le dinamiche e le modalità con cui questa ideologia
si sviluppò e permeò o si sovrappose alle culture neolitiche che, per
diffusione demica, avevano di fatto occupato buona parte dell'Europa:
si può solo constatare che nel corso del IV-III millennio AC alle genti
insediate in una vasta area che va dagli Urali meridionali alla penisola
Iberica, pervengono una serie di "innovazioni tecnologiche", prime fra
tutte la metallurgia ed il carro, accompagnate da cambiamenti anche nella
struttura sociale , economica e culturale.
Nell'area dell'Italia settentrionale queste innovazioni pervennero probabilmente
a più riprese a partire dalla fine del IV millennio AC e determinarono
cambiamenti leggibili chiaramente nell'iconografia rupestre: sulle composizioni
monumentali e le statue-stele di questo periodo si trovano i simboli base
della cultura indo-europea e degli oggetti-tipo della rivoluzione tecnologica
che la accompagnano.
Le statue-stele camune sono massi dalla forma vagamente antropomorfa poste
probabilmente in un contesto architettonico-scenico di allineamenti o
circoli e forse in riferimento, quali corredo, come nel Valais svizzero,
di aree rituali o di riunione tribale.Su questi monumenti si trovano incise
figure di armi, (pugnali a lama triangolare di tipo litico o metallico,
asce, alabarde) animali, (cervidi soprattutto) oggetti e simboli, (linee
parallele, motivi a zig zag, reticoli e linee) disposti secondo regole
riferibili al pensiero indo-europeo.
Vengono composte sui grandi massi secondo regole precise, come una sorte
di linguaggio per immagini composto a sintesi di una ideologia o religione.
Così nella fase "classica" si possono trovare i simboli del comando nella
parte superiore, (i pendagli a doppia spirale, il sole) della guerra nella
parte centrale, (le armi o alcuni animali) e della produzione nella parte
inferiore (scene di aratura, segni paralleli o a zig zag).
Dallo studio degli insiemi emergono elementi illuminanti sul tipo di società
costituitosi in Valle durante il III millennio AC: è evidente l'esistenza
di regole compositrici che guidavano l'esecuzione di queste composizioni,
quindi dell'esistenza di un gruppo sacerdotale che le elaborava.
Queste regole di composizione erano sicuramente il risultato di una ideologia
molto più complessa di quanto ora ci possa apparire; in queste realizzazioni
è presente l'idea politica dell'organizzazione gerarchica regolatrice
dei rapporti interni della comunità riflettentesi anche nell'organizzazione
complessiva sociale: il capo, il sacerdote, i guerrieri e sotto ancora
coloro che sono legati alle attività produttive.
Questi massi incisi confermano l'introduzione delle innovazioni-base delle
prime società dei metalli: la metallurgia ed il carro a quattro ruote
piene con tipologie simili a quelle di altri siti europei.
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