Museo
Virtuale dell'Arte Rupestre Camuna
Arte e cultura
camuna: Periodo IV
I cambiamenti artistico-culturali
individuati nell'arte rupestre preistorica dell'XI secolo AC sono il riflesso
di una serie di trasformazioni che definiscono il passaggio dall'Età del
Bronzo all'Età del Ferro.
Questo periodo è caratterizzato, nella piena maturità sopraggiunta intorno
al VI-VII secolo AC, dal sorgere delle prime grandi entità politiche interregionali,
le nazioni. È il caso dei Celti o degli Etruschi in Italia. Le trasformazioni,
tuttavia, iniziarono ad abbozzarsi già intorno all'800-1.000 AC con il
nascere di facies locali, progenitrici dei futuri, grandi complessi culturali.
L'iter di formazione di queste società vede, ad un periodo di iniziale
instabilità, succedere una fase di coagulo dei gruppi che diede origine
alle culture citate; pur non essendovi un preciso comune denominatore
tra queste entità, si può notare un generale arricchimento economico e
artistico-culturale, con l'ulteriore diversificazione delle attività,
l'introduzione di innovazioni quali il tornio.
Sul piano sociale si assiste alla rottura dell'entità di lignaggio quale
unico riferimento al costituirsi degli ambiti insediativi ed il consolidarsi
di un ceto "aristocratico-gentilizio" con la creazione di una struttura
sociale di tipo pre-feudale.
Per tutta la durata dell'Età del Ferro non si notano repentini stravolgimenti
interni alle comunità valligiane camune, ma il sopraggiungere a più riprese
di ondate culturali esterne che modificarono solo l'ambito sovrastrutturale
della vita locale.
Sicuramente mutamenti intervennero nella struttura sociale ed economica:
ne sono testimonianza il definirsi di una nuova maglia territoriale con
castellieri fortificati (a Dos dell'Arca, Sassiner, Foppe di Nadro, San
Damiano ecc.) e resti di casolari sparsi. Ma gli elementi espressivo-culturali
propri di queste genti, tra cui la tradizione istoriativa dell'arte rupestre,
rimasero a testimonianza del permanere dell'antico gruppo etnico camuno
ed al perpetuarsi delle arcaiche tradizioni.
Il periodo IV C-D-E è forse la fase dell'iconografia camuna stilisticamente
più espressiva: dal VII al III secolo AC la Valcamonica ebbe stretti contatti
e fece parte di quella vasta area culturale dell'Italia settentrionale
e centro alpina orientale che accomunò stilisticamente popolazioni come
i Veneti, i Villanoviani proto-etruschi, i Reti ed gli Alpino-Illiri.
L'espressività artistica ed i temi iconografici di questi popoli (e presumibilmente
anche la loro ritualità) risultò in molti versi simile. Questa comunanza
portò all'interno della cultura camuna nuovi elementi che di fatto ruppero
la ripetitività nei temi istoriativi precedenti, per la stragrande maggioranza
incentrati su temi di lotta o guerra, apportandovi nuovi elementi.
A livello stilistico le figure si fanno più descrittive: nella rappresentazione
umana compaiono particolari finora inediti come muscoli e tratti fisici,
oltre che corredi dettagliati. Alcuni di questi sono di derivazione etrusca:
con alcune diversità, le figure umane incise richiamano infatti quelle
analoghe dipinte sul vasellame etrusco e greco.
A livello tematico compaiono scene descriventi una società molto più diversificata
nei ruoli, nei cerimoniali, nelle abitudini: scene di duelli cavallereschi,
pugilato e tenzoni collettive, di danza, musica e riti collettivi, così
come fogge, corredi e addobbi compaiono incisi parallelamente ad una ricca
ed ermetica simbologia.
Interessante è notare come in questa fase compaia per la prima volta la
raffigurazione delle tipiche "capanne" rialzate su pali (forse granai)
che ritroviamo poi anche nelle vallate alpine dell'Adige (Val di Rabbi
ecc.) forse anch'esse frutto dei contatti che accomunarono in questi tre
secoli le genti dell'arco alpino settentrionale.
L'arrivo celtico in pianura padana probabilmente modificò l'equilibrio
esistente tra le genti etrusco-retiche-alpine e determinò forse un momentaneo
isolamento del settore montano. Di fatto l'iconografia rupestre ascrivibile
a questa fase ha un ritorno su se stessa: le scene descriventi duelli
e le figure di armati divengono il tema maggiormente rappresentato.
Negli ultimi secoli del I millennio a.C. si nota l'inizio della decadenza
nell'iconografia camuna: le figure perdono dinamicità e divengono sgraziate
nella ripetizione stereotipata di scene di combattimenti e duelli. Le
figure perdono la grazia dei secoli precedenti e divengono statiche rappresentazioni
di personaggi dal "corpo quadrato" senza dinamicità di movimento.
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